Il
Centro Storico Culturale Valle Brembana "Felice Riceputi"
e il
Comune di Zogno
hanno curato la digitalizzazione del giornale
La Voce del Brembo. Organo degli interessi delle Valli e Convalli Brembane e della Valle Imagna. 1913 - 1919.
Circa 200 numeri pubblicati tra il 1913 e il 1919, che costituiscono una
fonte preziosa di documentazione sulle vicende della Valle Brembana di
quegli anni, caratterizzati dalle diatribe politiche tra
Bortolo Belotti
ed Egildo Carugati, dal complesso fenomeno dell’emigrazione e dalla
tragedia della guerra.
L’iniziativa ha avuto la collaborazione della
Biblioteca Civica A. Mai
di Bergamo e dell’Archivio Bortolo Belotti di Zogno e il contributo della
Famiglia Bortolo Belotti, della ditta Ceroni and Partners di Zogno e
della Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus.
Il DVD con la raccolta dei numeri del giornale
è stato presentato al pubblico il 21 settembre 2013 nella Sala
Consiliare di Zogno.
La raccolta è accompagnata dalle
seguenti note introduttive.
Rivista locale con ampia apertura su questioni
nazionali, La Voce del Brembo fu fondata da
Bortolo Belotti nel 1913 in occasione della sua prima campagna elettorale.
La direzione fu assunta dal fratello Bernardino Belotti, che fu il vero
organizzatore della rivista e dell’intera campagna elettorale. La
necessità di far conoscere il candidato in tutto il collegio
elettorale Val Brembana-Valle Imagna impose un’ampia e gratuita diffusione...
Il sottotitolo della testata,
Organo Settimanale degli interessi delle Valli e
Convalli Brembane e della Valle Imagna, poneva l’accento su
interessi concreti che i valligiani avrebbero
dovuto considerare prescindendo non tanto da un discorso politico di
destra-sinistra, quanto dalla contrapposizione clericali-anticlericali. In
effetti la rivista adottò necessariamente l’orientamento politico del
candidato Belotti, dichiaratamente liberale costituzionale cavouriano di
destra, ma il confronto con Egildo Carugati, liberale di centrosinistra
ampiamente sostenuto sia dal partito liberale sia dalla curia di Bergamo,
aveva imposto una linea ufficiale politicamente neutrale...
D’altra parte, prendere le distanze nei confronti
delle gerarchie cattoliche serviva a catturare i voti anche di
quell’elettorato di sinistra disposto a votare chi si opponesse
all’invadenza dei preti. Tale linea tendeva a coincidere con quella della
borghesia brembana che finì per sostenere la rivista con la raccolta
pubblicitaria. Di fatto la rivista divenne portavoce di tutti coloro che
chiedevano che le gerarchie religiose e politiche rispettassero la
popolazione brembana riconoscendole il pieno diritto di esprimere la propria
rappresentanza politica, ponendo fine a candidature di esterni (nobili o
industriali che fossero), che utilizzavano le valli orobiche come puro
bacino di voti sicuri...
La rivista aveva quindi il difficile compito di
far conoscere il candidato liberale e di contrastare la propaganda
dell’avversario, che veniva presentato nei paesi delle vallate dai parroci,
dal direttore de L’Eco di Bergamo, dai dirigenti
del cattolico Piccolo Credito Bergamasco. Pericolosa era soprattutto la
propaganda dei parroci, fatta in diverse chiese durante la messa domenicale,
e la diffusione dei primi bollettini parrocchiali rivolti anche agli
emigranti, in cui si presentava come principio di fede il voto espresso a
favore del candidato della curia...
Finita la campagna elettorale con la vittoria di
misura di Bortolo Belotti, la rivista si trasformò... in strumento di
formazione di un’opinione pubblica locale. La rivista divenne quindi a
pagamento e, con l’inizio della prima guerra mondiale, anche a causa delle
ristrettezze economiche e della difficoltà della stampa, da
settimanale divenne quindicinale. Mantenne però un discreto livello
informativo sia su problemi locali sia sull’attività parlamentare del
deputato Belotti sia su questioni legislative di interesse nazionale e locale.
Ma le crescenti difficoltà nel dicembre del 1917 imposero la chiusura
della rivista, che non riaprì con la fine della guerra anche
perché nel frattempo Bortolo Belotti era divenuto fondatore e socio
del Popolo, quotidiano liberale bergamasco, che
certamente non poteva permettersi un concorrente in valle sulle stesse
posizioni politiche.
L’unico tentativo di farlo risorgere fu nel
novembre del 1919, di nuovo in occasione di una campagna elettorale, in cui
però il collegio elettorale era la nuova circoscrizione
Bergamo-Brescia e non più le due vallate orobiche. Per questo motivo
della rivista uscì solo un numero di pura propaganda politica...
La Voce del Brembo richiede per la lettura e la stampa.
***
da note introduttive a La Voce del Brembo. Organo
Settimanale degli interessi delle Valli e Convalli Brembane e della Valle
Imagna. 1913 - 1919,
Centro Storico Culturale Valle Brembana "Felice Riceputi", Comune
di Zogno
2013.